






Marina Fiorentino è insegnante di Lettere presso l’Ospedale Bambin Gesù di Polidoro dove svolge una ricca attività culturale ed umana.
Difficile raccontare dieci anni da insegnante al Bambino Gesù di Palidoro… anni di emozionanti incontri, sfide, scoperte.
Un mettersi in gioco continuo dove più che insegnare s’impara:
il rispetto degli altri nel pudore dei sentimenti, nei silenzi, negli sguardi, nei piccoli gesti di presenza, nei sorrisi d’accoglienza.
il riconoscimento dell’altro nell’empatia, nell’attenzione, nell’ascolto…
fino a diventare il “ luogo” in cui l’alunno,la persona possa con i suoi tempi e modi ritrovarsi ad essere pienamente “vivo”…
nonostante tutto…
come accade a Chi viene dalla “neuro” dove spesso il valore dell’intervento educativo sta nella capacità di sostenere un processo riabilitativo…in cui il “ limite” della temporanea condizione…
diventa”occasione” per provare insieme a sperimentare altri modi di comunicare, in cui la nostra cura diventa cura della relazione…
il “filo rosso” che mi ha guidato nel tempo sospeso dell’ospedale tra gli spazi delle stanze di degenza è stato il desiderio di
tras-formare…
quegli incontri in un momento creativo, in cui far emergere , da quei silenzi d’attesa, una parola, che fosse poetica rappresentazione di sé, nell’invenzione di storie o nella creazione di semplici testi poetici.
dove il processo comunicativo spesso era più importante del risultato, una proposta spesso vissuta dai ragazzi come provocazione , anche se giocosa, una sfida in cui scoprire nel dialogo sulle immagini interiori, in un momento di traumatica deprivazione, le proprie ulteriori possibilità espressive nella metafora
che sublima…
dove la poesia può diventare anche “ dono” per le persone vicine e
lontane…
Com’è nato il progetto “Il giardino delle farfalle” e com’è stato realizzato praticamente?
Fin dall’inizio del progetto insieme ai nostri ragazzi ricoverati abbiamo
immaginato il giardino delle farfalle (che realmente andava nascendo
nell’Aula Natura donata dal WWF al Bambino Gesù di Palidoro)
attraverso foto , video o facendoli partecipare attivamente anche nella
“cura” dei bruchi,mostrandogli,nel suo complesso processo ,il miracolo
stesso della nascita delle farfalle .
Questo ha suscitato in loro una curiosità che si è declinata secondo la
loro sensibilità diventando:
desiderio di conoscenza, nella creazione di elaborati grafici ed
approfondimenti ,volti alla scoperta dei principi che regolano la
natura………… o il punto di partenza per esprimere e liberare “in volo” la
propria emozione del vivere, sia individualmente con disegni e brevi
componimenti poetici, sia collettivamente nella creazione di un calendario
di buon augurio per l’anno a venire, che ,nella sua delicatezza, rivela il
desiderio di ritornare a vivere liberamente, in una ritrovata gioiosa
Armonia, dopo la lunga “avventura” della Pandemia!
Nel Laboratorio di poesia
” Se fossi una farfalla sarei …e come Superpotere avrei”
La Farfalla è diventata metafora della continua trasformazione,che è l’
essenza della vita.
Attraverso il concetto di Superpotere è stata rivelata la propria
capacità di liberarsi dalla paura
e di vivere con maggiore fiducia l’ esperienza della cura.
Inventare Farfalle ,disegnarle, è stata un’occasione di dialogo sui colori
delle emozioni.
C’è chi ha scritto le poesie e chi le ha tradotte in immagini
La DaD non ci ha fermato! i ragazzi hanno condiviso con noi, anche
online, i materiali prodotti.
E’ stato un dono creato dalle Anime Belle di studenti degenti ……anche del
reparto Covid.
Grazie a:
Tiziano, Flavia, Ludovica, Lorenzo, Irene, Iacopo, Elisa, Lavinia, Thomas e
Charlene
L’attività didattica ha avuto quindi un carattere essenzialmente
ludico,stimolando una interazione attiva e positiva con
l’ambiente,promuovendo l’osservazione ,l’educazione ambientale, lo
sviluppo del senso civico , la cultura della bellezza e la capacità di
prendersi cura di una creatura ,migliorando la qualità del soggiorno in
ospedale, vivendosi come soggetti attivi e non passivi della propria
esperienza di degenza.
Questo è stato possibile grazie al lavoro in team realizzato tra i tre
ordini di scuola presenti all’interno dell’OPBG di Palidoro, la ludoteca “Il
Castello dei Sogni” ed il Dott Marco Cerullo,un esperto di lepidotteri
,che ha anche ideato e realizzato tre pannelli interattivi ed informativi
sulle farfalle .
Durante le lezioni di tecnologia, i ragazzi sono stati invitati a
rappresentare le farfalle con stile e tecniche a loro più congeniali,
utilizzando forme geometriche e non oppure ispirandosi a mandala.
(I lavori sono stati poi assemblati al fine di realizzare il calendario 2021
delle sezioni ospedaliere)
Alla fine con i materiali prodotti ho creato un video ,che vuole essere
poetica testimonianza di come la farfalla ,per i nostri ragazzi , è
diventata feconda metafora di riflessione ed invenzione.
Con la scuola in ospedale, i giovani pazienti continuano a crescere , imparare e creare…
UNA SCUOLA PER PROGETTI
La scuola in ospedale è parte integrante nella cura del ragazzo degente perché,oltre alle
normali attività curricolari, propone la partecipazione a progetti creativi in cui l’alunno
possa esprimere se stesso, sentendosi protagonista del proprio processo di crescita,in un momento, come quello del ricovero, in cui è facile perdere il senso di continuità con il
proprio vissuto,ricerchiamo quindi sempre modalità che promuovano nell’alunno il
rafforzamento dell’autostima,il diritto di essere considerato, aldilà delle “cure”, persona.
Si pensa che in ospedale si entri per “ricevere” e non per “dare”,i nostri laboratori creativi
,tra immagine e poesia ,nascono quindi come sfida per i nostri ragazzi a rimanere persone
attive e non diventare soggetti passivi,offrendo loro la possibilità di vivere il ricovero come
un’esperienza, che diventa valore aggiunto e non sottratto alla loro esistenza.
Il calendario del giardino delle farfalle!



Roberta Ambrosini, insegnante di Storia dell’Arte presso l’IC Porto Romano di Fiumicino, molto generosa nel raccontarci i suoi bellissimi progetti scolastici ( Il Giornale Salotto del 5 aprile 2021), ci presenta questa volta “Il mare dentro” !
“IL MARE DENTRO”
Torniamo a parlare di scuola, si, perché la scuola è il nostro mondo, un
mondo ricco di emozioni, di lavoro incessante e di continua scoperta.
Vi raccontiamo il progetto dal titolo “Il Mare dentro” che nasce dalla
felice e ormai consolidata collaborazione tra L’IC “Porto Romano” di
Fiumicino e la scuola secondaria di primo grado della sezione ospedaliera
Bambino Gesù di Palidoro (IC via Maffi Roma).
Durante questa esperienza, i ragazzi ricoverati presso l’Ospedale
Pediatrico Bambino Gesù, nell’ambito del “laboratorio di scrittura
creativa”, hanno composto, con la loro insegnante Marina
Fiorentino, poesie sul mare. In questo percorso sono stati ispirati anche
dalla lettura del libro di Chiara Carminati “IL mare in una rima”.
La sezione ospedaliera di Palidoro è posta in una zona di grande pregio
ambientale, i piccoli ospiti dell’ospedale, affacciandosi alle finestre,
diventano spettatori di uno spettacolo grandioso, godono di suggestioni
profonde. Scorgono le dune colonizzate dalle piante pioniere, che in
primavera regalano colori e profumi intensi. Il colore del mare, che
risente delle mutevoli condizioni meteorologiche, cambia in mille
sfumature diverse e ora calmo e rassicurante, diviene a volte potente e
minaccioso.
Osservando lo spettacolo della natura e l’azzurro del mare i giovani
degenti hanno composto versi eleganti che richiamano suggestioni potenti.
E Marina, la loro insegnante, integra le cure mediche e la riabilitazione
motoria con la poesia. Con la poesia riabilita alla bellezza, sana le ferite
dell’anima, prende per mano i piccoli pazienti e li conduce verso una nuova
consapevolezza di sé.
Una selezione di queste poesie sono giunte, come dono prezioso, agli
studenti dell’I.C. Porto Romano, queste hanno colpito i cuori dei ragazzi
spingendoli a realizzare opere grafiche, plastiche e pittoriche.
Tutto il materiale elaborato dagli studenti è stato poi organizzato in una
mostra che ha voluto essere un momento d’ incontro e condivisione tra
ragazzi dalle storie personali così diverse e toccanti. La mostra ha
raccolto testi ed opere che raccontano l’amore per il mare e per la vita, il
tema della cura e dell’accoglienza, la forza dei sentimenti e la delicatezza
delle emozioni. Il mare in questa esperienza è stato vissuto, narrato e
rappresentato come scrigno di rara bellezza, potente, fragile,
immenso, rassicurante e pericoloso, luminoso ed oscuro.
La mostra itinerante è stata allestita dapprima presso l’I.C. “Porto
Romano” e poi in un secondo momento presso l’Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù di Palidoro.
Per rendere suggestivo l’allestimento, ricordo, siamo andate io e Marina a
cercare le reti da pesca sulla banchina di Fiumicino, raccontando ai
pescatori la nostra esperienza e la necessità di testimoniare il mare
attraverso le reti usate. Di seguito vi mostriamo le immagini delle mostre.












Le idee nascono, i progetti si sviluppano, le collaborazioni creano nuovi ed infiniti legami..
Ed ora concludiamo con una riflessone, siamo a luglio, la scuola è finita ma
già ne sentiamo la nostalgia e stiamo pensando, con Marina, di dare
seguito al progetto sul mare. Stiamo pensando di condurre i nostri
ragazzi nel mare da navigare, inteso come esperienza del viaggio. Per i
bambini, pazienti di Palidoro, sarà metafora del viaggio attraverso la
malattia che conduce alla guarigione. Per i giovani studenti della “Porto
Romano” viaggio di scoperta del mondo attraverso lo studio. Per tutti
sarà il viaggio verso un approdo sicuro.
Ringraziamo di cuore Roberta Ambrosini e Marina Fiorentino che ci permettono grazie alle loro testimonianze di condividere queste delicate e meravigliose esperienze di vita.
Laurence Jeantet
Conosco Roberta Ambrosini da molti anni e ho avuto la possibilità di apprezzare la sua professionalità, il suo impegno, la sua creatività, la sua straordinaria capacità di coinvolgere. Roberta appartiene a quel gruppo speciale di persone che lei stessa definisce con semplicita “belle persone”, persone che contribuiscono attraverso piccoli-grandi gesti a rendere il mondo migliore.